venerdì 16 gennaio 2015

LA VIOLENZA DEL NON VIOLENTO

"Se uno offende mia madre è giusto che gli tiri un pugno".
Strano, però, che a dirlo sia un papa.  
Uno che si professa rappresentante sulla terra 
di quello che invitava a porgere l’altra guancia.
E così con una mano condanna la violenza 
e con l’altra la giustifica.
Libertà vuol dire poter pregare o denigrare un dio.
Un dio non si offenderebbe certo per un infedele che lo insulta 
( tutto sommato la colpa sarebbe sua ad aver creato un blasfemo )
Se il dio non esiste, invece,pace per tutti.

Ma il principio della libertà deve essere un altro: 
che te ne frega di quello che io dico al tuo dio ?   
Pensa a quello che gli dici tu, non a me.
Gli interessi che accompagnano il business ultramiliardario 
della fede sono la vera essenza del problema.
Mettere in discussione una  divinità 
vuol dire spingere la gente a porsi dei problemi, 
a riflettere e quindi scoprire  il trucco. 
Tradotto in parole povere:  
meno potere e soldi che entrano in cassa.
Ed è per questo che c’è chi è pronto 
a gesti estremi pur di impedirlo.
Non a caso le missioni suicide non le compiono i capi, ma i fedeli.


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